Tecniche di Nostradamus

martedì 2 ottobre 2018

L'intrusa


Sommando i caratteri delle 26 frasi del post precedente, otteniamo 1293. A questi dovremo aggiungere quelli della “Legis Cantio”, la quartina senza numero che sta al seicentesimo posto. Ma quale “Legis cantio”? Quella di 137 o quella di 138 caratteri? E il titolo di questa quartina va conteggiato anch’esso oppure no? Lo vedremo presto.

La cosa più evidente, per il momento, è che abbiamo delle lettere di troppo. Normalissimo! E’ lo stesso Nostradamus ad avvisarci che c’è qualcosa di superfluo:

tout ainsi nommement comme il est écrit n’y mellant rien de superflu (epistola a Enrico II)

tutto esattamente come è scritto e senza mescolare nulla di superfluo.

Dopo averci messo in guardia, vediamo come ci viene in aiuto. Nella frase su “Minerva” così si esprime:

Et le jour Minerva libera, & non invita, supputant presque autant des aventures du temps avenir, comme des ages passez, comprenant de present.

E il giorno Minerva libera, & non invita, contando quasi altrettante avventure del tempo a venire, come nel passato, compresa la presente.

Le frasi delle due epistole sono 13 nell’epistola a Cesare e 13 nell’epistola a Enrico II. La frase su Minerva è quella “presente”, della quale si sta parlando; la prima dell’epistola a Enrico II.

Quelle passate, che la precedono, sono dunque le 13 dell’epistola a Cesare. Le altre, quelle valide successive compresa « Minerva », devono essere « quasi altrettante », cioè 12 e non 13. E, invece, l’epistola a Enrico II ne contiene 13. Una, evidentemente, è di troppo. Qual è quella intrusa e perché? Lo vedremo nel prossimo post.



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