Ci serve una chiave di 1080
lettere, lunga quanto il numero delle quartine da riordinare. Questo della
lunghezza non è un requisito richiesto necessariamente dalle tecniche di
cifratura. Anzi, ai tempi di Nostradamus, le chiavi erano piuttosto corte, e comunque
più corte del messaggio da decifrare. Per questo motivo, la cifratura
presentava sempre dei punti deboli, sui quali non ci interessa addentrarci, che
venivano sfruttati dai bravi crittografi per violare i messaggi. Oggi come oggi
non c’è messaggio di quel tipo che non possa essere decifrato con facilità,
anche senza conoscere la chiave. La crittografia ha fatto passi da gigante e i
computer compiono velocemente i tentativi necessari. Analisi statistica delle
ricorrenze e delle frequenze sono le armi principali in mano ai “codebreakers”,
i violatori di codice.
Nostradamus ha precorso i tempi
ed ha utilizzato una chiave lunga quanto il testo da decodificare; nel nostro
caso quanto il numero delle quartine. Pensate che questa chiave è poi stata
“inventata” nel 1917 da Gilbert Vernam ed è tuttora ritenuta inviolabile.
Vernam, naturalmente, non poteva sapere che Nostradamus lo aveva preceduto,
visto che nessuno aveva mai sospettato l’esistenza della sua chiave assai
simile.
Abbiamo detto che la chiave di
Nostradamus è costituita dall’unione delle frasi in latino contenute
nell’epistola a Cesare e nell’epistola ad Enrico II. A queste va aggiunta la
“Legis cantio”.
Nell’epistola a Cesare e in
quella a Enrico II, Nostradamus inserisce, sparse qua e là, 26 frasi in latino,
suddivise in egual misura, tredici e tredici, nell’una e nell’altra epistola.
Le trascrivo di seguito, nell’ordine in cui appaiono; accanto ad ognuna è
indicato, tra parentesi, il numero delle lettere che la compongono.
La trascrizione rispetta
fedelmente l'uso del corsivo, nei casi in cui questo stile è adottato nella
versione originale. Non è un gesto di pignoleria; si tratta invece di un
aspetto qualificante che esamineremo più avanti. Attenzione alle “e” stilizzate
e commerciali utilizzate da Nostradamus. Vanno contate come una sola lettera
(la “e”) e non come se fossero “et”. « Tout
ainsi nommement comme il est écrit» (tutto esattamente come è scritto)
raccomanda Nostradamus.
La traduzione delle frasi
latine è assolutamente irrilevante; la chiave sta nelle singole lettere e non
nel significato delle espressioni usate che, altrettanto efficacemente,
avrebbero potuto essere costituite da una successione casuale di lettere
alfabetiche. Il senso compiuto, come in tutte le chiavi crittografiche, ha solo
funzione mnemonica e di facile riproducibilità.
1C(esare): Ad Caesarem
Nostradamum filium (27)
2C: Soli numine diuino afflati
praesagiunt, & spiritu prophetico particularia (64)
3C: Nolite sanctum dare
canibus, nec mittatis margaritas ante porcos ne conculcent pedibus &
conuersi dirumpant vos (95)
4C: Abscondisti haec à
sapientibus, & prudentibus, id est potentibus & regibus, &
enucleasti ea exiguis & tenuibus (91)
5C: Quia non est nostrum
noscere tempora, nec momenta &c. (43)
6C: propheta dicitur hodie,
olim vocabatur videns (39)
7C: quia omnia sunt nuda &
aperta & c. (26)
8C: Possum non errare, falli,
decipi (26)
9C: non inclinabitur in
saeculum saeculi (32)
10C: Visitabo in virga ferrea
iniquitates eorum, & in verberibus percutiam eos (62)
11C: Conteram ergo, &
confringam, & non miserebor (36)
12C: in soluta oratione (16)
13C: sed quando submouenda erit
ignorantia (33)
14E(nrico): Minerva
libera, & non invita (23)
15E: Quod de
futuris non est determinata omnino veritas (43)
16E: tripode
aeneo (12)
17E: Effundam
spiritum meum super omnem carnem, & prophetabunt filii vestri, & filiae
vestrae (74)
18E: à fato: à
Deo, à natura (16)
19E: per
tempus & in occasione temporis (29)
20E: Ut
audiret gemitus compeditorum, ut solveret filios interemptorum (57)
21E: Triumvira
(9)
22E: Bellis
rubuit navalibus aequor (27)
23E: Sancta
Sanctorum (15)
24E: Huy huy[1]
(6)
25E: Multa
etiam ô rex omnium potentissimè praeclara & sanè in brevi ventura, sed
omnia in hac tua epistola
innectere non possumus, nec
volumus: sed ad intelligenda quaedam facta horrida fata, pauca libanda, sunt,
quamvis tanta sit in omnes tua amplitudo & humanitas homines, deósque
pietas, ut solus amplissimo & Christianissimo Regis nomine, & ad quem
summa totius religionis auctoritas deferatur dignus esse videare (342)
26E: Faciebat Michael
Nostradamus Salonae Petreae Provinciae (50)
[1]
Questa espressione, benché non sia specificamente in latino (in realtà non è in
nessuna lingua o, il che è lo stesso, può essere in qualsiasi lingua), fa parte
dell’insieme, in quanto rispetta il principio “dell’inclinazione”, ancora da
esaminare.
Se non ho contato male le lettere sono 1293, cioe' ce ne sono ben 213 di troppo. Ho guardato, ma penso l'abbia anche lei, quali combinazioni delle frasi mi davano 213 e ne ho purtroppo troppe... Mi aspettavo che fossero poche... Un abbraccio
RispondiEliminaBravo! Sono proprio 1293. Però non risolveremo l'enigma per tentativi. Lo faremo seguendo passo passo le istruzioni di Nostradamus. Sarà un processo abbastanza semplice e, vedrà, molto logico e rigoroso. Bisogna solo far ricorso al classico "pensiero laterale", cioè a quel tipo di approccio che cerca soluzioni parallele a quelle che sembrano più ovvie.
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