Stiamo tentando di ricostruire
la chiave di ordinamento. Abbiamo davanti una strada complicata da percorrere.
Ho perciò pensato che, mentre a me è chiaro l’obiettivo, a molti di voi
probabilmente non lo è.
E allora, ricorrendo a un
esempio, vi anticipo quello che stiamo cercando di fare in modo che, man mano che
andiamo avanti, possiate comprendere meglio il marchingegno col quale stiamo
armeggiando. Il nostro scopo è quello di ridisporre le quartine secondo
l’ordine che esse avevano prima che Nostradamus le rimescolasse.
Supponiamo che Nostradamus
abbia scritto solo 15 quartine, la cui chiave è “AD CAESAREM NOSTR”
Questa non è un’ipotesi. E’ un
dato di fatto già accertato, con la differenza che le quartine sono 1080 e la
chiave è altrettanto lunga.
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Ad ogni lettera della chiave Nostradamus
associa un numero da 1 a 942 e poi da 943 a 1080.
A
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D
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C
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A
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E
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S
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A
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R
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E
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M
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N
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O
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S
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T
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R
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1
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2
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3
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4
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5
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6
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7
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8
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9
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10
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11
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12
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13
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14
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15
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Anche questo è un dato di
fatto.
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Poi dispone queste associazioni
in una tabella. Ancora un dato di fatto accertato.
La tabella è nota (è la famosa
tavola di Bourc). L’incognita sta nel modo in cui devono essere disposte le
lettere. Per esempio, potrebbero procedere da sinistra verso destra, oppure in
senso inverso, o ancora in modo bustrofedico,
alternando la direzione come sto facendo io, o in altri modi ancora. Nel mio esempio sto procedendo in senso bustrofredico, perché
ho motivo di credere che così abbia fatto anche Nostradamus:
Dall'epistola a Enrico II: "la grand chaisne du port qui prend sa denomination au boeuf marin" = "la grande catena del porto che prende la sua denominazione dal bue marino", cioè la catena di lettere di tipo bustrofedico, così detto perché ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro avanti e indietro. Ma non è un bue marino, bensì il bue di Nostradamus, in quanto il Notarikon di marin è M.N. cioè Michel Nostredame.
Dall'epistola a Enrico II: "la grand chaisne du port qui prend sa denomination au boeuf marin" = "la grande catena del porto che prende la sua denominazione dal bue marino", cioè la catena di lettere di tipo bustrofedico, così detto perché ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro avanti e indietro. Ma non è un bue marino, bensì il bue di Nostradamus, in quanto il Notarikon di marin è M.N. cioè Michel Nostredame.
A
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D
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C
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A
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E
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1
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2
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3
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4
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5
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M
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E
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R
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A
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S
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10
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9
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8
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7
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6
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N
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O
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S
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T
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R
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11
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12
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13
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14
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15
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A
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M
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N
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D
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E
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O
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C
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R
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S
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A
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A
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T
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E
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S
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R
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1
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10
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11
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2
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9
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12
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3
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8
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13
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4
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7
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14
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5
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6
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15
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Nostradamus ripesca le
associazioni in una forma diversa da quella iniziale e le allinea. Questo doppio passaggio è
un ulteriore dato di fatto che possiamo dare per acquisito. Se così non fosse,
non ci sarebbe stato bisogno di alcuna tabella. Il problema è che non è detto che le
ripeschi come ho fatto io, cioè verticalmente per colonne. Ci sono diverse maniere. L’ipotesi
più probabile è che le abbia ripescate proprio per colonne, però dopo averne cambiato la disposizione: ad esempio la prima colonna diventa
la terza, la quarta diventa la seconda, ecc. In tal caso, però, occorrerebbe
una chiave di 18 lettere (tante sono le colonne reali) della quale non ho mai
trovato traccia. Ho trovato invece la quartina (X, 39) che accenna a questo
problema:
Primo figlio di vedova d'infelice matrimonio
Senza alcun figlio le due isole in discordia
Prima diciotto d'età incompetente
Dall'altro vicino più basso verrà l'accordo
Non posso capirla completamente proprio
perché non conosco con esattezza i dettagli delle fasi crittografiche che la
precedono. Posso però anticipare che il “primo figlio” è la nostra famosa
tabella; quanto prima vedremo il perché. Le due isole in discordia dovrebbero essere le 137 e 138 lettere delle due Legis Cantio. I 18 incompetenti per età (cioè per
numero) sono proprio le colonne che vengono spostate di posto. Il quarto verso suggerisce la soluzione, naturalmente a modo suo.
Comunque, fosse tutto qui,
sarebbe il minore dei problemi. Non ci vuol molto a “craccare” un sistema del
genere anche senza chiave. Naturalmente, per farlo, dovremmo essere
assolutamente certi che le precedenti fasi della decifratura siano state risolte correttamente, altrimenti andremmo a combattere contro i mulini a vento. Nella
realtà, invece, ci stiamo trascinando dietro alcune incognite che sto trascurando ai fini del
nostro esempio.
****
A questo punto si ha una
redistribuzione delle 15 quartine molto diversa da quella di partenza. Per
proseguire, ci possono essere molte possibilità. Una, ad esempio, potrebbe
essere quella di raggruppare le lettere in ordine alfabetico: prima le “A”, poi
le “C” (le “B”non sono presenti nella chiave da noi usata), etc. Avremmo:
A
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A
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A
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C
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D
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E
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E
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M
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N
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O
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R
|
R
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S
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S
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T
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1
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4
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7
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3
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2
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9
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5
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10
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11
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12
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8
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15
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13
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6
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14
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Questo dovrebbe essere l’ordine
corretto in cui vanno ricomposte le quartine. Nostradamus ha fatto una cosa del genere, ma ha probabilmente seguito un altro sistema. Per esempio, potrebbe essere partito da una lettera qualsiasi dell'alfabeto; oppure potrebbe aver seguito l'ordine delle lettere della chiave; nel nostro esempio di AD CAESAREM NOSTR l'ordine sarebbe: AAADCEESSRRMNOT.
Per finire, non dimentichiamo che abbiamo tralasciato la riorganizzazione delle 10 centurie, perché non sappiamo come fare. Anche questo, considerato da solo, non sarebbe un grosso problema. Pertanto la quartina 4, ad esempio, sarà la quartina quattro della centuria che, dopo il riordinamento, diventa la prima. Lo so, è un po' confuso, ma se fosse facile non staremmo qui a parlarne.
Come vedete, il mio esempio
comincia con la quartina n. 1. L’ordine corretto, invece, dovrebbe cominciare
con la quartina n. 600 (La Legis Cantio). Una informazione di questo tipo,
ancorché insufficiente, è preziosissima per un crittografo, in quanto restringe
il campo delle possibilità. Basterebbe avere due o tre di queste informazioni
ed il giochetto sarebbe fatto.
Non ho lavorato di fantasia.
Questa è realmente la struttura della chiave di Nostradamus e questo è il
metodo da lui seguito . Come si dice, mi sbaglio di etti ma non di chili.
Adesso che conoscete il processo, potrete seguirlo meglio man mano che andremo
avanti e vi convincerete che è quello giusto. Purtroppo mancano i dettagli
delle varianti utilizzate; e questo ci porta ad una serie infinita di
possibilità.
Una cosa è sicura. Se ho trovato e risolto gli enigmi che tracciano questo percorso, è evidente che devono
esistere enigmi non risolti che forniscono la soluzione alle incognite rimaste.
Adesso, forse, potete capire cosa intendo quando dico che ho le chiavi ma non
so come usarle.
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