Tecniche di Nostradamus

mercoledì 26 settembre 2018

Facciamo il punto

Ho esposto finora alcune delle regole che permettono di interpretare il contenuto delle quartine e delle epistole di Nostradamus o, più esattamente, di decodificarle; cioè di tradurle in chiaro. Prima di proseguire con argomenti più complessi, ritorniamo per un attimo sui concetti di decodifica e di interpretazione. La decodifica, in sé, è solo un primo passo che non garantisce la corretta interpretazione. Riprendiamo l’esempio del “traduttore di Bourc”:

Nella casa del traduttore di Bourc
Le lettere saranno trovate sulla tavola

Posso anche capire che “Bourc” equivale a 2-4173 (decodifica), ma se non capisco cosa questo numero significhi (interpretazione) sono solo a metà dell’opera. Stessa cosa per la parola “tavola”: se non sapessi che esiste una tavola con delle caselle per la redistribuzione delle lettere dell’alfabeto, la mia interpretazione sarebbe impossibile.

Le tecniche cabalistiche ed il nomenclatore di Nostradamus sono strumenti di decodifica. La conoscenza dell’intera opera, con la conseguente possibilità di fare i necessari collegamenti, è un altro aiuto in questa direzione. Molto spesso, specifici brani delle epistole permettono di comprendere alcune quartine e viceversa. Ad esempio, chi ha letto il libro “Il vero codice di Nostradamus” conosce il nesso esistente tra l’indirizzamento dell’epistola a Enrico II e la quartina I, 4 nella quale si parla del Monarca Universale.
Uno strumento realmente interpretativo, invece, sembra essere costituito dalla presenza di parole chiave anagrammate, coerenti col contesto.
Tutto questo però non basta, in quanto non è sufficientemente preciso; spesso è completamente inutile. Ci dev’essere dell’altro che aiuti a comprendere bene i contenuti, evitando di scadere in delle interpretazioni sempliciotte ed arbitrarie che vanificherebbero lo scopo dell’opera di Nostradamus, quale che esso sia.

Alla base di tutto c’è sicuramente il preventivo riordinamento delle quartine, necessario per creare un contesto che dia coerenza agli eventi narrati. Ma anche questo potrebbe non bastare, in quanto le formulazioni dei versi restano pur sempre sibilline. Dopo un corretto ordinamento, ipotizzo, potrebbe emergere che le prime lettere di ogni quartina, prese in successione, concorrano a far capire qualcosa di più; o chissà che altro ancora si è inventato Nostradamus. Sicuramente ci deve essere qualche altra chiave di lettura destinata sia a decodificare che a interpretare versi e parole oscure od ambigue. Una chiave che solo dopo l’ordinamento potrà essere cercata.
E’ impossibile, dopo l’enorme lavoro fatto, che Nostradamus rischi di lasciare il suo interprete nella stessa situazione di quello sfortunato soldato crittografo di qualche post fa, che non sapeva dire al suo comandante se bisognava attaccare da nord o da sud. A che servirebbero codici e cifre se, alla fine, tutto è destinato a restare comunque nell’indeterminatezza e nell’arbitrarietà?
Tutto questo discorso, ripeto, si riferisce alla decodifica dei contenuti il cui studio non finisce qui. Proseguirà, all’occorrenza, anche mentre parleremo delle chiavi di struttura, che sono delle chiavi crittografiche vere e proprie; delle chiavi, cioè, che vanno utilizzate “meccanicamente” per aprire delle porte ma che, come anche nel caso della decodifica, non sono necessariamente sufficienti a vedere cosa c’è nelle stanze aperte. Ricorro nuovamente all’esempio del militare crittografo che decifra correttamente un messaggio riportante l’espressione “Attivare il piano B”. Il testo è stato decifrato, ma il contenuto resta sibillino; a decodificarlo ci penserà colui che è a conoscenza del piano B.
Sinteticamente, se per ipotesi tutte le chiavi fossero trovate, per una buona comprensione delle centurie bisognerebbe passare per tre fasi: riordinamento, decodifica, interpretazione.
Scusate la prolissità e le noiose ripetizioni ma, avendo una certa conoscenza dei trabocchetti di codici e cifre, non voglio rischiare di dare per scontati dei principi fondamentali che ai digiuni dell’argomento possono sfuggire. Ci stiamo per ficcare in un ginepraio ed è necessario che non sussistano equivoci sui concetti attorno ai quali ruota tutto.





2 commenti:

  1. Buongiorno, visto che si tratta di un articolo riassuntivo volevo cogliere l'occasione per chiederle dei chiarimenti sull enigma di dog e dohan. Lei dice in più articoli che ne ha trattato in uno dei suoi libri, non più disponibile.
    Se ha già in mente di fare un articolo a riguardo, aspetterò senza problemi.
    Nel frattempo le auguro una buona giornata.

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    1. Vedo se riesco a farlo oggi stesso. Buona giornata anche a lei.

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