Ho esposto finora alcune
delle regole che permettono di interpretare il contenuto delle quartine e delle
epistole di Nostradamus o, più esattamente, di decodificarle; cioè di tradurle
in chiaro. Prima di proseguire con argomenti più complessi, ritorniamo per un
attimo sui concetti di decodifica e di interpretazione. La decodifica, in sé, è
solo un primo passo che non garantisce la corretta interpretazione. Riprendiamo
l’esempio del “traduttore di Bourc”:
Nella casa del traduttore di Bourc
Le lettere saranno trovate sulla tavola
Posso anche capire che
“Bourc” equivale a 2-4173 (decodifica), ma se non capisco cosa questo numero
significhi (interpretazione) sono solo a metà dell’opera. Stessa cosa per la
parola “tavola”: se non sapessi che esiste una tavola con delle caselle per la
redistribuzione delle lettere dell’alfabeto, la mia interpretazione sarebbe
impossibile.
Le tecniche cabalistiche ed
il nomenclatore di Nostradamus sono strumenti di decodifica. La conoscenza
dell’intera opera, con la conseguente possibilità di fare i necessari
collegamenti, è un altro aiuto in questa direzione. Molto spesso, specifici
brani delle epistole permettono di comprendere alcune quartine e viceversa. Ad
esempio, chi ha letto il libro “Il vero codice di Nostradamus” conosce il nesso
esistente tra l’indirizzamento dell’epistola a Enrico II e la quartina I, 4
nella quale si parla del Monarca Universale.
Uno strumento realmente
interpretativo, invece, sembra essere costituito dalla presenza di parole
chiave anagrammate, coerenti col contesto.
Tutto questo però non
basta, in quanto non è sufficientemente preciso; spesso è completamente
inutile. Ci dev’essere dell’altro che aiuti a comprendere bene i contenuti,
evitando di scadere in delle interpretazioni sempliciotte ed arbitrarie che
vanificherebbero lo scopo dell’opera di Nostradamus, quale che esso sia.
Alla base di tutto c’è
sicuramente il preventivo riordinamento delle quartine, necessario per creare
un contesto che dia coerenza agli eventi narrati. Ma anche questo potrebbe non
bastare, in quanto le formulazioni dei versi restano pur sempre sibilline. Dopo
un corretto ordinamento, ipotizzo, potrebbe emergere che le prime lettere di
ogni quartina, prese in successione, concorrano a far capire qualcosa di più; o
chissà che altro ancora si è inventato Nostradamus. Sicuramente ci deve essere
qualche altra chiave di lettura destinata sia a decodificare che a interpretare
versi e parole oscure od ambigue. Una chiave che solo dopo l’ordinamento potrà
essere cercata.
E’ impossibile, dopo
l’enorme lavoro fatto, che Nostradamus rischi di lasciare il suo interprete
nella stessa situazione di quello sfortunato soldato crittografo di qualche
post fa, che non sapeva dire al suo comandante se bisognava attaccare da nord o
da sud. A che servirebbero codici e cifre se, alla fine, tutto è destinato a
restare comunque nell’indeterminatezza e nell’arbitrarietà?
Tutto questo discorso,
ripeto, si riferisce alla decodifica dei contenuti il cui studio non finisce
qui. Proseguirà, all’occorrenza, anche mentre parleremo delle chiavi di
struttura, che sono delle chiavi crittografiche vere e proprie; delle chiavi,
cioè, che vanno utilizzate “meccanicamente” per aprire delle porte ma che, come
anche nel caso della decodifica, non sono necessariamente sufficienti a vedere
cosa c’è nelle stanze aperte. Ricorro nuovamente all’esempio del militare
crittografo che decifra correttamente un messaggio riportante l’espressione
“Attivare il piano B”. Il testo è stato decifrato, ma il contenuto resta
sibillino; a decodificarlo ci penserà colui che è a conoscenza del piano B.
Sinteticamente, se per
ipotesi tutte le chiavi fossero trovate, per una buona comprensione delle
centurie bisognerebbe passare per tre fasi: riordinamento, decodifica,
interpretazione.
Scusate la prolissità e le
noiose ripetizioni ma, avendo una certa conoscenza dei trabocchetti di codici e
cifre, non voglio rischiare di dare per scontati dei principi fondamentali che
ai digiuni dell’argomento possono sfuggire. Ci stiamo per ficcare in un
ginepraio ed è necessario che non sussistano equivoci sui concetti attorno ai
quali ruota tutto.
Buongiorno, visto che si tratta di un articolo riassuntivo volevo cogliere l'occasione per chiederle dei chiarimenti sull enigma di dog e dohan. Lei dice in più articoli che ne ha trattato in uno dei suoi libri, non più disponibile.
RispondiEliminaSe ha già in mente di fare un articolo a riguardo, aspetterò senza problemi.
Nel frattempo le auguro una buona giornata.
Vedo se riesco a farlo oggi stesso. Buona giornata anche a lei.
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