Nel primo post di questa
serie ho accennato alla presenza di quattro chiavi di struttura, necessarie
all’organizzazione delle centurie e delle quartine.
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il nome “Caesar Nostradamus Chiren”;
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la quartina VIII, 69 probabilmente destinata al
riordinamento delle 10 centurie;
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la tavola di “Bourc”;
-
i 3 fratelli dell’epistola a Enrico II.
Stiamo parlando di chiavi.
Vanno trovate e, a parte la seconda, sono già state trovate. Non hanno un
contenuto da interpretare, in quanto sono quelle che sono. Il loro compito è
esclusivamente quello di aprire delle serrature in successione; come delle
matrioske o delle scatole cinesi.
Sono simili a chiavi
metalliche, disseminate in diversi nascondigli. Una volta trovate vanno
semplicemente utilizzate. Purtroppo sono chiavi un po’ speciali, non semplici
da usare: è questo il loro problema; anzi, il nostro problema. In qualche caso
non è neanche certa quale sia la serratura da aprire. Quello che so è che il
loro uso corretto dovrebbe consentire di ridare ordine alle quartine rimescolate
da Nostradamus secondo un criterio ben preciso.
La chiave più importante della quale siamo a caccia è un testo composto da un numero di lettere
alfabetiche pari al numero delle quartine. Ciascuna di queste lettere è
biunivocamente collegata ad una quartina; bisognerà anche capire in che modo,
ma questo sarà un problema successivo. A parte le specificità della tecnica
adottata (chiave di Vernam ante litteram), il principio di base è quello della
crittografia classica, in piena fioritura durante il rinascimento e rimasta
immutata fino a qualche decennio fa, prima che i computer rivoluzionassero
tutto. Le lettere non sono piazzate alla rinfusa, ma vengono fuori da una
catena di piccole frasi, complessivamente lunghe 1080 caratteri.
Ma come, direte! Fino ad
ora hai parlato di 942 quartine. E’ vero, ma ho sempre parlato di 942 quartine
delle centurie. A queste, vanno aggiunte 138 quartine dei presagi per un totale
di 1080. Alla fine sarà tutto chiaro; almeno lo spero.
Dove trovo queste frasi? Su
questo Nostradamus è molto esplicito (si fa per dire). Nell’epistola a Enrico
II, scrive:
Le tout a été composé et calculé en jours et
heures d’élection et bien disposées, et le plus justement qu’il ma été
possible.
Tutto è stato composto e calcolato in giorni e ore
di elezione e ben disposte, e il più correttamente che mi è stato possibile.
Attenzione alla parola « elezione » che,
seguendo le parole « giorni » e « ore », potrebbe suggerire
dei risvolti astrologici. Nulla di più sbagliato. La parola viene dal latino
« eligere » che vuol dire « scegliere ». Si tratta dunque
di « giorni » e « ore » appositamente scelti per una
corretta disposizione. Ma cosa sono questi giorni e cosa sono queste ore ?
Immediatamente dopo la frase precedente,
Nostradamus prosegue con
l’espressione :
Et le jour Minerva libera & non invita (E il giorno Minerva libera et non invita).
Quindi, questa frase latina è un giorno; le ore,
per deduzione, sono le 23 lettere che la compongono. Un giorno un po’ strano,
composto da 23 ore, ma non è questo il punto. Come al solito, si tratta di
un’applicazione del nomenclatore di Nostradams. Il concetto che deve passare è
che, se questa frase è « un giorno », gli altri giorni sono le altre
frasi in latino, sparse qua e là nell’epistola a Cesare ed in quella a Enrico
II, quale che sia la loro lunghezza misurata dal numero delle « ore »
che le compongono. Se le premesse sono corrette, è evidente che sommando le
lettere (le « ore ») di tutte le frasi (i « giorni ») dobbiamo
ottenere due totali di 942 e 138 lettere rispettivamente, per un totale
complessivo di 1080.
Purtroppo, se procediamo come ho appena detto, la
somma delle lettere delle sole frasi latine arriva a ben oltre 1080. Se, poi,
aggiungiamo anche quelle della « Legis cantio », anch’essa in latino,
saliamo ancora di più. Ma non preoccupatevi e pazientate con fiducia. Almeno in
questo caso disponiamo di una soluzione certa.
Se posso esprimere una mia semplice considerazione. Più leggo quanto scrive e più rimango impressionato da tutto il suo lavoro.
RispondiEliminaMi vorrei permettere di chiederle soltanto un cosa, anche se forse questa domanda la dovrei scrivere sotto l articolo precedente.
Due sono i destinatari delle centurie, Chyren e Enrico. Per risolvere e decifrare il messaggio Nostradamus si è affidato al suo venturo decifratore che solo sarebbe riuscito a sconfiggere il Malin. Fin qui credo di non sbagliarmi. Bene, allora perché ci sono dei messaggi rivolti ai Templari, ai Lorena o chi so io?
Non avrebbero avuto modo comunque di leggerli, o sbaglio? Quindi è stata soltanto una volontà di Nostradamus di "portare giustizia" svelando queste cose a questi due destinatari oppure c erano personaggi che avevano a loro volta delle chiavi minori di "localizzamento" delle centurie a loro rivolti?
Io per primo vorrei avere le risposte alle sue domande. Purtroppo non posso che rispondere rimandandola al post del 10 settembre “A chi scrive Nostradamus? Cosa scrive?”. Personalmente credo poco alla volontà di “portare giustizia”. Piuttosto farei due ipotesi.
Elimina1) Nostradamus si è divertito a creare un grande puzzle per i posteri, senza alcun contenuto di qualche interesse. Lo hanno fatto l’abate Tritemio e John Dee. Era un po’ la sfida tra gli intellettuali dell’epoca: un’insalata di crittografia ed un presunto soprannaturale. Tritemio e John Dee sono stati decifrati solo qualche anno fa. I loro erano solo giochetti enigmistici. Lo stesso per Nostradamus?
2) Nostradamus, coinvolto negli intrighi dell’epoca, trasmette informazioni forse più leggibili allora di quanto non lo siano adesso; almeno da parte di quelli che facevano parte della sua cerchia e che erano al corrente delle sue segrete cose. Sembrerebbero sussistere dei legami di un qualche tipo tra i Templari e i Lorena. I dettagli non sono noti.
Nessuna risposta può essere data fino a quando, e chissà quando, tutto il codice non sarà stato pienamente svelato. Io ci sto mettendo tutta la passione di questo mondo. I risultati ottenuti finora mi confortano, mentre il timore di non vedere la fine mi scoraggia.