Tecniche di Nostradamus

lunedì 21 marzo 2022

Nuovo Ordine Mondiale - Cap. 18 - Il deep State

Nell’ultimo articolo vi ho parlato della firma massonica mondialista apposta in calce all’attentato alle torri gemelle dell’11/9/2001.

Io credo che le prove addotte siano assai eloquenti. E tuttavia immagino che qualcuno possa aver storto la bocca. Darò allora di seguito un’altra dimostrazione sommaria, che non esaurisce la casistica.

Ripensate alla caduta del muro di Berlino, che ha portato alla riappacificazione tra il mondo ex sovietico e il mondo occidentale. Proviamo ad applicare le stesse chiavi di lettura dell'articolo precedente.

Quel muro è stato abbattuto il giorno 9/11/1989. Un giorno come un altro? Nossignore! Un giorno scelto di proposito (Berlino = 9/11 - torri gemelle = 11/9), tanto è vero che corrono voci di fratellanza massonica tra Ronald Reagan, l’allora presidente americano, e Michail Gorbacev, l’allora presidente sovietico. Sono state diffuse delle foto di una stretta di mano tra i due secondo il rituale massonico.

Comunque sia, possiamo già sospettare una firma massonica dalla presenza nella data di quell’11, cioè il mese di novembre. Come abbiamo visto nell’ultimo post, la doppia unità dell’11 rappresenta le due colonne del Tempio di Salomone, che sta a fondamento della cultura massonica.

E ancora una volta, se consultiamo il capitolo 9 della Genesi, scopriamo che esso riguarda la rinascita della terra dopo il diluvio. Metaforicamente, possiamo intravedervi una nuova era per il mondo, dopo il disastro della guerra fredda, con la cessazione della contrapposizione tra blocco comunista e blocco democratico. L’auspicio di un periodo di pace tra est e ovest, così come l’uscita dall’arca segnava l’inizio della riappacificazione tra Dio e l’umanità.

In breve, il verso 9, 11 sintetizza bene il concetto che, pari pari, potrebbe essere applicato a  una nuova alleanza tra est e ovest, così come si prospettava nel 1989: “Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra”.

Non viene il sospetto che il 9/11/1989 sia stato scelto attraverso un progetto attentamente studiato, per riprodurre allegoricamente il verso 9, 11 della Genesi? E non è lo stesso criterio che poi verrà applicato all’attentato alle torri gemelle? Com’è possibile che le cose coincidano in maniera così straordinariamente perfetta?

Si potrebbe sospettare una contraddizione di intenti, visto che il crollo del muro di Berlino realizzava un gesto di pacificazione, mentre l’attentato alle torri  un atto di guerra. In effetti il primo, che avrebbe dovuto favorire la riunificazione tra popoli, agevolando l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, ottenne nei fatti il risultato opposto. Il  venir meno dei due blocchi contrapposti schiuse le porta al regolamento dei conti tra i rispettivi "protettorati", cominciando dai Balcani per seguire con altri conflitti locali nei vari continenti. Nello stesso tempo, la scomparsa del grande nemico sovietico minacciava la sopravvivenza del cosiddetto "deep State" americano, cioè quel potente apparato politico-militare che, nel nome della sicurezza nazionale, agisce dietro le quinte esercitando il vero potere esecutivo. Si rese allora necessaria una nuova politica del terrore, con lo scopo di ripristinare una paura collettiva e un senso di comunità che la fine della guerra fredda aveva assopito. L’attentato dell’11/9/2001 fu progettato proprio per avviare questa politica di rimedio "all'errore" del 9/11/1989 (inversione 9/11 con 11/9).

Altri dettagli e altri eventi di questa strategia codificata sono analizzati nel mio libro “Tu sei Pietro… Le radici del Nuovo Ordine Mondiale”.


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