Nell’ultimo articolo
vi ho parlato della firma massonica mondialista apposta in calce all’attentato
alle torri gemelle dell’11/9/2001.
Io credo che le
prove addotte siano assai eloquenti. E tuttavia immagino che qualcuno possa
aver storto la bocca. Darò allora di seguito un’altra dimostrazione sommaria,
che non esaurisce la casistica.
Ripensate alla
caduta del muro di Berlino, che ha portato alla riappacificazione tra il mondo
ex sovietico e il mondo occidentale. Proviamo ad applicare le stesse chiavi di
lettura dell'articolo precedente.
Quel muro è stato
abbattuto il giorno 9/11/1989. Un giorno come un altro? Nossignore! Un giorno
scelto di proposito (Berlino = 9/11 - torri gemelle = 11/9), tanto è vero che
corrono voci di fratellanza massonica tra Ronald Reagan, l’allora presidente
americano, e Michail Gorbacev, l’allora presidente sovietico. Sono state
diffuse delle foto di una stretta di mano tra i due secondo il rituale
massonico.
Comunque sia,
possiamo già sospettare una firma massonica dalla presenza nella data di quell’11,
cioè il mese di novembre. Come abbiamo visto nell’ultimo post, la doppia unità
dell’11 rappresenta le due colonne del Tempio di Salomone, che sta a fondamento
della cultura massonica.
E ancora una volta,
se consultiamo il capitolo 9 della Genesi, scopriamo che esso riguarda la
rinascita della terra dopo il diluvio. Metaforicamente, possiamo intravedervi
una nuova era per il mondo, dopo il disastro della guerra fredda, con la
cessazione della contrapposizione tra blocco comunista e blocco democratico. L’auspicio
di un periodo di pace tra est e ovest, così come l’uscita dall’arca segnava l’inizio
della riappacificazione tra Dio e l’umanità.
In breve, il verso
9, 11 sintetizza bene il concetto che, pari pari, potrebbe essere applicato
a una nuova alleanza tra est e ovest,
così come si prospettava nel 1989: “Io stabilisco la
mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del
diluvio, né più il diluvio devasterà la terra”.
Non viene il sospetto che il 9/11/1989 sia stato
scelto attraverso un progetto attentamente studiato, per riprodurre
allegoricamente il verso 9, 11 della Genesi? E non è lo stesso criterio che poi
verrà applicato all’attentato alle torri gemelle? Com’è possibile che le cose
coincidano in maniera così straordinariamente perfetta?
Si potrebbe sospettare una contraddizione di
intenti, visto che il crollo del muro di Berlino realizzava un gesto di
pacificazione, mentre l’attentato alle torri
un atto di guerra. In effetti il primo, che avrebbe dovuto favorire la
riunificazione tra popoli, agevolando l’instaurazione di un nuovo ordine
mondiale, ottenne nei fatti il risultato opposto. Il venir meno dei due blocchi contrapposti schiuse le porta al
regolamento dei conti tra i rispettivi "protettorati", cominciando
dai Balcani per seguire con altri conflitti locali nei vari continenti. Nello
stesso tempo, la scomparsa del grande nemico sovietico minacciava la
sopravvivenza del cosiddetto "deep State" americano, cioè quel
potente apparato politico-militare che, nel nome della sicurezza nazionale,
agisce dietro le quinte esercitando il vero potere esecutivo. Si rese allora
necessaria una nuova politica del terrore, con lo scopo di ripristinare una
paura collettiva e un senso di comunità che la fine della guerra fredda aveva
assopito. L’attentato dell’11/9/2001 fu progettato proprio per avviare questa
politica di rimedio "all'errore" del 9/11/1989 (inversione 9/11 con 11/9).
Altri dettagli e altri eventi di questa strategia codificata sono analizzati nel mio libro “Tu sei Pietro… Le radici del Nuovo Ordine Mondiale”.
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