Tecniche di Nostradamus

sabato 5 marzo 2022

Sigillo degli Stati Uniti - Il mondialismo - Cap. 8

Cominciamo col descrivere la faccia anteriore dello stemma degli Stati Uniti, quella più "innocente", se così vogliamo chiamarla. Vi troviamo delle indicazioni innocue, che hanno l’unico scopo di far capire, a chiunque sia avvezzo ai linguaggi in codice, che esiste un messaggio sottostante da estrarre.

Al centro della scena un'aquila dalla testa bianca con le ali aperte, che porta sul petto uno scudo che ricorda la bandiera statunitense, con tredici strisce bianche e rosse. L’aquila stringe nel suo artiglio sinistro tredici frecce, ancora un tredici, e in quello destro un ramo d’ulivo, verso il quale è rivolto lo sguardo: significa che, pur privilegiando la pace, gli americani si tengono sempre pronti alla guerra. Nel becco l’aquila stringe un nastro, nel quale è riportato il motto latino, di tredici lettere, ‘E pluribus unum’. Sopra la testa dell’aquila appare un disegno con tredici stelle bianche in campo azzurro, disposte a forma di stella a sei punte. 

Il significato esplicito dell’emblema è piuttosto evidente. La ricorrenza del numero tredici rammenta il numero delle colonie originarie degli Stati Uniti. Il motto latino, traducibile con “da molti, uno" ricorda evidentemente l'unione di più stati, appunto le 13 colonie originarie, fino a formare un’unica nazione. La stella a sei punte, il sigillo di Salomone, è uno degli emblemi della Massoneria, i cui ideali si ispirano a quel personaggio biblico. Lo stesso disegno rappresenta l'intreccio tra il microcosmo e il macrocosmo, tra ciò che sta in basso (triangolo con vertice all’ingiù) e ciò che sta in alto (triangolo con vertice all’insù). Quindi, potrebbe benissimo rappresentare l'unione tra i singoli stati, fino a formare un megastato. 

E’ chiaro che, come ho scritto nell’articolo precedente, gli stessi concetti si possono applicare ugualmente al programma parallelo di un governo unico mondiale.

Il tredici diventa allora il riferimento ai tredici gradi della gerarchi degli illuminati, infiltrati nelle strutture di tutto il mondo.

La stella a sei punte conserva il suo riferimento massonico a Salomone, oltre che il riferimento ai diversi stati mondiali, unificabili in un megastato.

La stessa cosa può valere per il motto latino “da molti, uno". 

Naturalmente, che gli Stati Uniti siano una nazione mondialista, intenzionata a replicare su scala universale il modello interno, lo dicono loro stessi e lo dicono i loro comportamenti geopolitici. Mi limito a ricordare: 

- dichiarazione di Warburg del 1950 (cfr. post del 3 marzo);

- analoga dichiarazione di Gorge Bush (padre) davanti al Congresso l’11/9/1990;

- l’espressione “gendarmi del mondo”, in voga fino all'altro ieri, e le azioni conseguenti;

- le parole “nuovo ordine mondiale", di matrice americana, entrate nel linguaggio corrente. 

Mi preme sottolineare due caratteristiche del sigillo, che esprimono le “aspirazioni espansionistiche” degli Stati Uniti: 

- il carattere massonico, quindi universalistico per definizione, dello stesso sigillo;

- la rappresentazione dell’aquila, uccello che simboleggia rapacità, potenza, identificazione con la divinità suprema, che dall'alto domina su tutto (cfr. Wikipedia alla voce “aquila”).


Nessun commento:

Posta un commento