Tecniche di Nostradamus

venerdì 15 marzo 2013

Il settimo millennio

Riprendiamo l’analisi della quartina I,48, magari alternandola con altre questioni connesse alle recenti vicende papali.


Passati vent'anni del regno della luna
Settemila anni un altro terrà la sua monarchia:
Quando il sole prenderà i suoi giorni lasciati
Allora si compie e termina la mia profezia.

Ripartiamo dallo spunto del settimo millennio per smontare una volta per tutte questa panzana storica della quale si fanno portavoce tutti gli interpreti. Contrariamente a quanto si crede, infatti, il “settimo millennio” non ha alcuna rilevanza temporale.
Nostradamus non ha mai fornito alcuna data. Quelle che sembrano date sono in realtà dei codici da decifrare come, ad esempio, quello del famigerato anno 1999, spiegato nel libro “Il vero codice di Nostradamus” e quello del "settimo millennio", che spieghiamo adesso.

La quartina I,48 non è che una traduzione in versi di un brano in prosa estrapolato dall’epistola a Enrico II, laddove Nostradamus scrive “che sta per lasciare per iscritto ciò che avverrà…



…cominciando dal tempo presente, che è il 14 marzo 1557 e passando oltre molto lontano fino all’avvenimento che sarà dopo l’inizio del 7° millennio profondamente calcolato.”

Avendola trattata nei miei libri, molti di voi conoscono già la vera soluzione dell’enigma della quartina I,48, ma altri no. Inoltre, nel corso di quest’esame, metteremo in luce alcuni aspetti finora trascurati. Per avere sottomano tutto il “materiale” che ci serve, diamo un’occhiata anche all’ultima quartina delle Centurie, la X,100:

E’ un’altra quartina di struttura ma questo, ai nostri fini di adesso, non ci interessa; così come non ci interessa la traduzione. Piuttosto, poiché dal libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal” sappiamo quanto sia importante l’interscambiabilità tra i numeri e le corrispondenti lettere dell’alfabeto (Gematriah), dobbiamo fare questa sostituzione sia col 14.3.15[57] che con le lettere iniziali dei versi della quartina.

Nel primo caso otteniamo “AD CAE..”; nel secondo ricaviamo 10 (L), 10 (L), 7 (G) e 10 (L).

“AD CAE” sono evidentemente le prime lettere di “Ad Cae(sarem)”, cioè le prime parole delle Centurie che, appunto, iniziano con l’indirizzamento al figlio Cesare. Invece, per quanto riguarda l’ultima quartina, moltiplicando 10 x 10 x 7 x 10 otteniamo 7000.

Perché devo moltiplicare? Proviamo a ricordare il “metodo Nostradamus” fondato sulle parole chiave. Selezionando tali parole abbiamo risolto diversi enigmi, tra i quali i più notevoli sono quello delle “tre Centurie che completano il migliaio” (fonte: Il vero codice di Nostradamus) e quello del “terzo anticristo” (fonte: L’anticristo di Nostradamus).
Non ci resta che applicare lo stesso metodo all’espressione che stiamo esaminando.

Cominciando dal 14.3.1557” significa che dobbiamo cominciare dalle parole “Ad Cae(sarem)”, cioè proprio dall’inizio delle Centurie. Dobbiamo andare “molto lontano” (l’ultima quartina delle Centurie è certamente “molto lontano” dall’inizio) “fino all’evento che sarà dopo l’inizio del settimo millennio profondamente calcolato”.

Le parole chiave di quest’ultima espressione sono: inizio, settimo millennio, profondamente calcolato.
“L’inizio” cioè le iniziali dei versi dell’ultima quartina sono L L G L, la cui posizione nell’alfabeto fornisce i numeri 10-10-7-10
Il “profondo calcolo” è 10 x 10 x 7 x 10 = 7000; è “profondo” nel senso che bisogna ragionarci un po’ su per arrivarci.
Il “settimo millennio” è proprio 7000.

In questa maniera, Nostradamus sta fornendo la prima chiave delle sue Centurie, cioè la loro estensione, dall’inizio alla fine: dall’epistola a Cesare fino alla quartina X,100. I settemila anni del secondo verso della quartina I,48 fanno riferimento proprio a questa estensione, soprattutto se ricordiamo[1] che, nel dizionario di Nostradamus, la parola “monarchia” viene spesso usata per designare la quartine.

Tutto è logico, coerente, cristallino; il criterio, già utilizzato in occasione delle famose “3 Centurie del migliaio” e del “terzo anticristo”, prova l’esistenza di un modello che, presentandosi con ripetitività, è ovviamente intenzionale e, in quanto tale, inoppugnabile.

Qualcuno potrebbe sostenere che il millennio che inizia con l’anno 7000 è già in realtà l’ottavo.
La questione sarebbe annosa,  oziosa e mai risolta, dal momento che c’è chi preferisce iniziare il conteggio dall’anno zero e chi dall’anno 1.
Noi che studiamo il “codice Nostradamus” dobbiamo guardare con gli occhi del veggente, che non si è posto affatto la questione. A lui interessa segnalare il settimo numero di mille, cioè 7000; tant’è vero che lo riprende in chiaro al secondo verso della quartina I,48:

Settemila anni un altro terrà la sua monarchia:

Se “l’inizio del settimo millennio” è “l’inizio dei quattro versi”, cioè le “iniziali dei versi”, allora “l’avvenimento che sarà dopo l’inizio del settimo millennio” è l’ultimo verso, successivo alla sua iniziale.
Questa è una delle tante finezze di Nostradamus. Egli non può dire che le quartine si concludono con 7000, cioè con l’ultima “L”, perché non è così. Infatti, dopo di questa, c’è ancora il resto dell’ultimo verso “..es Lusitains n’en seront pas contens”. Ed è proprio questo l’ultimo “evento” che sta dopo le iniziali che formano 7000, sulla base di un “profondo calcolo”.
Gesti di autentica pignoleria come questo dovrebbero mettere in guardia gli studiosi seri da ogni approssimazione nelle loro conclusioni.

Riepilogando, ecco la prima chiave di Nostradamus, che fissa i limiti “letterari” delle Centurie:

Le Centurie vanno dalle prime lettere (AD CAE…) dell’epistola a Cesare fino alla quartina X,100 le cui iniziali di ogni verso, opportunamente ricalcolate, formano il numero 7000.


Rileggiamo nuovamente l’espressione di Nostradamus alla luce di questa spiegazione. Egli dice che sta per lasciare per iscritto ciò che avverrà…

…cominciando dal tempo presente, che è il 14 marzo 1557 e passando oltre molto lontano fino all’avvenimento che sarà dopo l’inizio del 7° millennio profondamente calcolato…


Alcune riproduzioni delle profezie riportano anche una undicesima e una dodicesima centuria, entrambe composte di poche quartine e sestine. Qualcuno dice che sono originali, qualcun altro ne sostiene la falsità.
A parte il fatto che si vede immediatamente la diversità di stile, la disputa evidentemente non ci interessa, dal momento che noi abbiamo ricostruito la certificazione autentica dell’autore, sulla base della quale l’ultima quartina valida è la X,100, riconducibile al numero 7000. Non esistono, perciò, centurie aggiuntive originali.

Naturalmente, la spiegazione della quartina I,48 è solo stata sfiorata. Per adesso ci siamo limitati a capire cosa significa il numero 7000. Altre sorprese ci aspettano.




[1] Non potendo riprendere tutti i vecchi riferimenti, do per scontato che siano stati letti i miei libri e i precedenti articoli di questo blog.

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