Nel post “La scelta”, ho promesso
l’analisi di una quartina di struttura e di due quartine profetiche: la prima è
la I,48 della quale abbiamo appena finita di occuparci; le altre due sono la
II,97 e la V,62:
Come ormai dovrebbe
essere chiaro a tutti coloro che hanno finora avuto la pazienza di seguire il
mio metodo di esposizione, per capire Nostradamus non è affatto sufficiente
leggere qualche verso ed estrapolarne il primo significato che viene in mente.
Fatta salva la struttura di codifica, ogni parola e ogni dettaglio sono scelti
dal veggente con grande attenzione; nulla è casuale e quasi sempre esiste un
retroscena dal quale non si può prescindere.
Questo, in realtà, è il
vero problema con il quale è difficile confrontarsi e che tutti ignorano
regolarmente: la contestualizzazione (soprattutto per le quartine di struttura)
e la documentazione storica (per le quartine profetiche). Non è possibile, ad
esempio, spiegare il secondo verso della seconda quartina (“Sol
Orient, Saturne Occidental”) se non si estende lo sguardo oltre Nostradamus;
stessa cosa per l’aggettivo “Tridental”
dell’ultimo verso della medesima quartina e per l’intero quarto verso della
prima, “Toy & les tiens quand fleurira la rose”.
Questa è la ragione per
la quale, come già avvenuto in altre occasioni, dovrò diluire su diversi post
la spiegazione completa delle due quartine.
Entrambe si riferiscono
all’attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981. Proveremo a vedere in
quale maniera straordinaria anche il più piccolo dettaglio concorra a definire
quel drammatico avvenimento in una maniera così vivida da poterne paragonare la
descrizione a un film in 3D.
Oltre ad essere stato un
uomo di grande carisma, chi era Giovanni Paolo II? Quale ruolo ha giocato nella
storia della Chiesa Cattolica? La questione è complessa e controversa, e non
può essere affrontata senza profonde riflessioni. Forse non verranno mai
risolte le contraddizioni che la sua figura ha generato. Una cosa però è certa:
non c’è dubbio che quel Papa possa essere considerato “l’uomo delle profezie”.
Oltre a Nostradamus, a lui si sono interessati Padre Pio, il “ragno nero”,
Malachia, forse i pastorelli di Fatima, la poesia polacca del 1800 e, se è vero
che “nomen omen” ha un senso, allora anche la sua stessa identità anagrafica
contiene informazioni sul suo destino.
Molte volte, durante la
preparazione dello schema di ricostruzione di questo evento, sono stato
percorso dai brividi: sia per la storia in sé, che assume un alone speciale che
oserei definire “mistico”, e sia per le modalità di rappresentazione da parte
di Nostradamus, che tradisce delle emozioni così intense che sembrano vissute
da un testimone direttamente coinvolto. Se questo vi sembra esagerato, vi
invito ad avere pazienza.
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