Tutti sanno che “totus tuus” (tutto tuo) è stato il
motto di Giovanni Paolo II che, con queste parole, intendeva esprimere la sua
forte devozione mariana.
Nel libro “Varcare la soglia della speranza”[1]
egli afferma:
"Totus Tuus. Questa formula non ha soltanto un
carattere pietistico, non è una semplice espressione di devozione: è qualcosa
di più. L'orientamento verso una tale devozione si è affermato in me nel
periodo in cui, durante la seconda guerra mondiale, lavoravo come operaio in
fabbrica. In un primo tempo mi era sembrato di dovermi allontanare un po'
dalla devozione mariana dell'infanzia, in favore del cristocentrismo.
Grazie a san Luigi Grignion de Montfort compresi che la vera devozione alla Madre di Dio è
invece proprio cristocentrica, anzi è profondissimamente radicata nel Mistero
trinitario di Dio, e nei misteri dell'Incarnazione e della
Redenzione".
Secondo quanto scrisse nella lettera apostolica RosariumVirginis Mariae, egli aveva tratto il motto dalla preghiera di consacrazione a Maria dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine di San
Luigi Maria Grignion de Montfort.
Non disse, però, che il motto era già
celato intimamente nel suo nome sin dalla nascita, quasi come un presagio.
Se tutti sanno, infatti, che “totus tuus” è stato il
motto di Giovanni Paolo II, solo pochi sanno che “caly twoj” è la traduzione
polacca di “totus tuus”. E “caly twoj” non è altro che un anagramma di “C.
Wojtyla”.
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