Tecniche di Nostradamus

venerdì 29 marzo 2013

L'uomo delle profezie e Padre Pio


Ho già scritto che Giovanni Paolo II può essere considerato “l’uomo delle profezie” per la quantità di presagi che ne preannunciano il destino. Lui lo sa benissimo tanto da adottare un motto celato nel suo nome e da riconoscersi, come vedremo, nella profezia dei pastorelli di Fatima.

  
Nel 1962, mentre Karol Wojtyla è a Roma per il Concilio Vaticano II, gli giunge notizia che una sua amica, Wanda Poltawska, è in fin di vita per un cancro alla gola. L’allora vescovo Wojtyla scrive una lettera a Padre Pio, chiedendogli di pregare per Wanda. La lettera viene consegnata al commendatore Angelo Battisti, amministratore della “Casa sollievo della sofferenza” a San Giovanni Rotondo. Il Battisti si reca di corsa da Padre Pio, che gli chiede di leggere la lettera. Ascolta in silenzio e poi dice: “Angiolì, a questo non si può dire di no”.


Alcuni giorni dopo, il Battisti riceve una nuova lettera di Karol Wojtyla indirizzata a Padre Pio che, nuovamente, gli chiede di leggergliela.
Wojtyla lo ringrazia per la sua preghiera, aggiungendo che la donna è improvvisamente guarita.
Padre Pio ascolta la lettura di Battisti e poi aggiunge: «Angiolì, conserva queste lettere. Un giorno diverranno importanti»[1].


[1] Bosco Teresio – Padre Pio, una piccola biografia – Elledici 1995

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