Tecniche di Nostradamus

mercoledì 13 marzo 2013

L'era dei 7000 anni


Vediamo di affrontare ancora una volta la quartina I,48.


 Passati vent'anni del regno della luna
Settemila anni un altro terrà la sua monarchia:
Quando il sole prenderà i suoi giorni lasciati
Allora si compie e termina la mia profezia.

Non c’è alcun dubbio che, nel loro complesso, i versi rivestano una intonazione apocalittica ed escatologica. Nessuna meraviglia, quindi, se centinaia o migliaia o milioni (chissà!) di “studiosi” l’abbiano interpretata in tal senso.

I settemila anni sono troppo specifici per non evocare i sei giorni della creazione e la conclusione del settimo giorno di riposo divino; il sole che prende i suoi giorni può essere facilmente associato alla conclusione della vitalità solare; il compimento della profezia, all’ultimo verso, è la ciliegina sulla torta dal momento che, essendo Nostradamus un profeta apocalittico (così dicono!), la fine della sua profezia coincide con la fine del mondo. Non c’è limite alla fantasia!

Non si creda che a pensarla così siano solo dei dilettanti. Il fior fiore degli interpreti è d’accordo! Non esageriamo… il fior fiore… magari qualche fiorellino c’è; per esempio… ehm… al momento non mi sovviene…

Non è certamente un fiorellino E. Ruir con i suoi deliri sull’epoca adamitica, gli atlantidei e gli 8 anticristi. L’ho citato per dovere di cronaca; se volete ve lo andate a leggere[1]; io davvero non ce la faccio a ritrascriverlo qui! Le mie mani si rifiutano!

De Fontbrune[2] sostiene che Nostradamus abbia voluto far coincidere la durata della sua profezia con quella della Monarchia francese, la quale si sarebbe estesa fino alla prossimità del settimo millennio, cioè, dice lui, prima del 2000 della nostra era. Forse qualcuno avrebbe dovuto dire a costui che l’ultimo re di Francia era già morto sotto la lama della ghigliottina nel 1789, qualche “giorno” prima dell’anno di pubblicazione del suo libro (1958).

Di Piantanida[3] preferisco riportare le esatte parole; semplicemente incommentabli!

Trascorsi venti anni santi o giubilari, che si celebrano appunto alla fine di ogni secolo, vale a dire dopo venti secoli dalla fondazione della Chiesa (del regno della Luna se confrontata con il Sole del Cristo, che l’illumina di luce riflessa), il Veggente precisa ancora il riferimento cronologico secondo il computo ebraico, cioè nell’anno 7000 della cacciata dei nostri progenitori dal Paradiso Terrestre, un altro terrà la Monarchia. Alla sua venuta i Cherubini impugneranno, inclinandolo, l’asse del globo, tanto che sembrerà oscillare l’intera volta del firmamento. Il Sole cesserà d’illuminare la Terra, scomparendo ini un cielo che si ripiegherà su se stesso come un libro nel chiudersi. Allora – constata Nostradamus – la mia profezia sarà consumata e compiuta.

Non posso farla tanto lunga. Perciò termino con Sampietro[4]. Secondo lui, “il regno della Luna …omissis… finirà presto dopo aver avuto il dominio per 7020 anni e il Sole tornerà a illuminare l’umanità, rendendola consapevole della sua essenza divina, affinché grazie a questa consapevolezza possa ritornare l’età dell’oro, simboleggiata da Saturno”. Amen!

Non contento, questo autore aggiunge: “L’interpretazione è del resto in perfetta sintonia con quanto il veggente scrive nella lettera a Enrico: … e passando ben oltre fino agli avvenimenti che saranno dopo l’inizio del Millennio 7, profondamente calcolato”.

Riprenderemo l’argomento la prossima volta per fare un ragionamento serio e porre fine, una volta per tutte, a questa panzana storica  “dell’inizio del settimo millennio profondamente calcolato”, sulla quale si sono sbizzarriti tutti gli interpreti apocalittici.

Se siete interessati al codice, tenetevi forte! Sono certo che apprezzerete il seguito.



[1] E. M. Ruir: Nostradamus – Les proches et derniers événements – Medicis 1953
[2] Dr De Fontbrune: Les Propheties de Maistre Michel Nostradamus – Coueslant à Cahors 1958
[3] Donato Piantanida: Nostradamus predisse la fine dei tempi – Atanor 1969
[4] L. Sampietro; Nostradamus – Settimo millennio – Piemme 2001

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