Tecniche di Nostradamus

domenica 7 aprile 2013

V,62: Guerra a Orgon


Il primo verso della quartina V,62 era facile; il secondo difficile, ma non inarrivabile. Il terzo verso, questo, è intuibile nella seconda metà, mentre è assolutamente incomprensibile nella prima metà, a meno che non riusciamo ad entrare nel modo di pensare del veggente. Per capire tutto, saranno necessari due post.

Pres Orgon guerre, à Rome grand mal voir

Guerra presso Orgon, a Roma si vedrà grande male,

Orgon è un piccolo villaggio dell’entroterra provenzale, a nord di Salon, città nella quale viveva Nostradamus. Villaggio pressoché anonimo, privo di rilevanza geografica, turistica e, soprattutto, storica. Parlare di guerra vicino Orgon, come recita il terzo verso della quartina, è privo di ogni logica e fondamento. Ancora più assurda sarebbe la questione se si pensasse che questa presunta guerra possa avere dei riflessi su Roma. Se, infine, si aggiunge che un villaggio interno, assai distante dalla più vicina costa marina, possa avere un qualsiasi tipo di legame con le navi affondate del quarto verso (“nefz parfondrées”), allora è evidente che non siamo di fronte a una profezia, perché nessun profeta, neanche il più sprovveduto, penserebbe mai di assegnare a Orgon un ruolo che non può assolutamente avere.
Non potendo ipotizzare di essere di fronte a una profezia, non ci resta che dedurre di essere di fronte a un codice. Perciò, scordiamoci di Orgon, inteso come villaggio. Esso non è che uno specchietto per le allodole. Del resto, Nostradamus non cita precisamente Orgon ma, al contrario, qualcosa che sta “prés” Orgon, “vicino” a Orgon o “quasi” Orgon. A chi non conosce il francese ricordo, infatti, che “prés” significa sia “vicino” che “quasi, pressoché”. E’ come se Nostradamus dicesse: “non leggere Orgon per quello che è; trova una lettura diversa, che da questa parola prenda spunto”.

Ecco, allora, che quel “quasi o pressoché” sta a indicare, sì, che la parola “Orgon” ha un suo ruolo, ma diverso da quello geografico, al quale viene spontaneo pensare; come dicevo, dobbiamo cercare un’alternativa sul fronte del codice. Il modello che Nostradamus adotta spesso quando indica dei nomi geografici è quello del Notarikon nella sua forma dell’acrostico, con l’uso delle iniziali, e della Gematria, con la trasformazione delle lettere in numeri.

Riporto dal mio libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”:

Notarikon è l’ultima delle tre tecniche cabalistiche… Consiste nella composizione di una parola con le lettere iniziali, finali o mediane di altre parole. Una delle forme di Notarikon, sicuramente familiare a tutti, è l’acrostico: esso definisce il componimento poetico o l’espressione che vengono utilizzati per l’estrazione delle lette iniziali”.

Gematria è lo studio del valore numerico delle lettere e delle parole.

Di recente, nell’articolo “Quartina I,48 – seconda spiegazione”, ho ripreso la questione della quartina I,20, trattata nel citato libro, che elenca delle città (Tours, Orleans, Bloys) le cui iniziali riconducono al numero 942, totale delle quartine delle Centurie.

Un altro esempio recente è quello delle iniziali dei versi della quartina X,70 (LLGL), che riconducono al numero 7000 del “settimo millennio profondamente calcolato”. 

Nel caso di Orgon, la soluzione è addirittura semplicissima: alla iniziale “O” corrisponde il numero 13, che è il giorno dell’attentato. Teniamo inoltre presente che questo attentato, condotto contro un capo di Stato, può essere visto come un atto bellico (soprattutto se è vero che dietro ci siano state delle potenze straniere). Tiriamo le fila:
Guerra vicino Orgon” non significa quello che sembra, semplicemente perché non è possibile. “Prés”, in questo caso, non significa “vicino” ma “quasi”; perciò, da “Orgon” bisogna derivare qualcosa che non è precisamente “Orgon” e associarlo a un atto bellico. La data del 13 (maggio), tenuto conto ovviamente del contesto nel quale ci stiamo muovendo, risponde perfettamente allo scopo, tanto più che il verso prosegue dicendo che “a Roma si vedrà grande male”; risultano in tal modo compatibili la prima e la seconda parte dell’intero verso, altrimenti inspiegabile, e tutti i pezzi dei primi 3 versi si incastrano alla perfezione:  il 13 succede un atto bellico, visto come un male che avviene a Roma, cioè lo spargimento del sangue di un uomo che viene dai paesi dell’est.

“Ma come”, mi si potrebbe obiettare! “In un altro post hai sottolineato che il Vaticano non è Roma e adesso ti smentisci”.
Le situazioni sono diverse. In effetti, l’attentato non avviene a Roma ma vicino a Roma, in Vaticano; vicino alla città bagnata da due fiumi. Però viene “visto” e percepito dall’opinione mondiale come se avvenisse a Roma. C’è cascato perfino Sampietro, un italiano, (II,97 - Il trailer), figuriamoci se non ci può cascare l’opinione pubblica mondiale che concentra la sua attenzione su Roma. La stampa mondiale di quel periodo non fa altro che parlare di “Italia” e di “Roma”. Evito di inserire citazioni su citazioni che chiunque può controllare in rete.
A titolo di esempio, richiamo quella già proposta nel post “II,97 – il trailer”. Dov’è che Ann Odre viene ricevuta in udienza dal Papa? A Roma, dice l’articolo (Fu infatti ricevuta dal Pontefice polacco in udienze private a Roma), anche se ciò non è esatto, perché fu ricevuta in Vaticano:

Per il mondo, il Vaticano E’ Roma. Perciò, sebbene l’attentato avvenga “vicino” Roma (vicino alla città bagnata dai due fiumi), esso viene percepito come avvenuto a Roma (“a Roma si vedrà grande male”) e tutti gli occhi sono puntati su Roma.

Ecco! Quando parlavo del coinvolgimento emotivo di Nostradamus, mi riferivo “anche” a questi dettagli di stampo psicologico. Egli si è preoccupato di narrarci la cronaca, specificando perfino come sarebbe stata percepita. In questa sua grandezza espressiva, in questa creazione di uno stupendo capolavoro, ci fornisce anche un’alternativa di utilizzo della parola Orgon, assai più sorprendente di quella appena esaminata: un’altra delle tante duplici soluzioni delle quali, ultimamente, stiamo vedendo diverse ricorrenze.
Può sembrare impossibile ma, con quella parola, Nostradamus ci dà una stupefacente indicazione sull’identità dell’attentatore. Di questo, però, ci occuperemo la prossima volta.

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