Pres Orgon guerre, à Rome grand mal voir
Guerra presso Orgon, a Roma
si vedrà grande male,
Mantenendo, per Orgon, le osservazioni del
precedente post, leggiamo nuovamente “prés” non come “vicino” ma come “quasi”
o, più precisamente, come “pressoché”.
L’attentatore, Ali Agca, arriva all’aeroporto di
Malpensa, in Italia, con un volo charter del 9 maggio 1981, proveniente da
Palma de Majorca (Spagna). Si trasferisce poi a Roma dove prende alloggio
all’hotel ISA di Via Cicerone, esibendo un passaporto falso.
(l’Unità del
14.5.1981)
Il passaporto è intestato a Faruk Osgun. OsGuN;
“pressoché, simile a” OrGoN. Osgun è una parola che “assomiglia” a Orgon! Tre
lettere su cinque (l’iniziale, la mediana e la finale) coincidono e l’assonanza
tra le due parole è forte.
Ho faticato parecchio, prima di fare questa
scoperta. “Orgon” mi appariva come un nome molto specifico, particolarmente
intrigante.
Questa è una quartina superba: nella II,97 viene
fotografato l’attentato; in questa, vengono messi a fuoco i dettagli. Non per
niente ho definito l’insieme delle due come un film in 3D. Se ormai conosco lo
stile di Nostradamus, la parola “Orgon” non poteva risolversi solo
nell’indicazione del numero 13; troppo facile e al di sotto dello standard degli
altri versi: le rocce di basalto, l’uomo dell’est, la “percezione” psicologica
dell’attentato a Roma e, come vedremo nell’ultimo verso, “la sciagura sulla
Chiesa” e perfino l’identificazione del Papa.
Doveva esserci dell’altro e così, cercando cercando,
ho scoperto che c’era effettivamente dell’altro. Questa risultanza non può essere attribuita al caso.
Un po’ come se vi dicessi che sotto uno degli angoli
del tappeto del vostro salotto c’è una moneta da 2 euro. Se la moneta c’è
veramente, allora siete autorizzati a pensare che esiste un presupposto
“valido”, non casuale, sul quale si fonda la mia affermazione. Forse mi sono
introdotto nottetempo e ce l’ho messa o forse l’ho intravista nel corso di una
visita a casa vostra. Però non è un caso.
Le quartine, se correttamente lette, sono
estremamente precise. Tutte! Sia quelle profetiche che quelle di struttura.
Orgon è un nome unico, il migliore che Nostradamus
potesse trovare, perché gli permette di prendere tre piccioni con una fava:
- dirottare
l’attenzione sulla cittadina di Orgon, depistando completamente gli interpreti
della profezia;
- indicare
il giorno dell’attentato;
- fornire
un indizio sull’attentatore.
Alle approssimazioni del secondo e del terzo punto,
Nostradamus fa fronte con la parolina “prés”, che invita a non prendere alla
lettera la parola “Orgon”. Non avrebbe alcun ruolo, altrimenti, quel “prés” che
non può essere letto nel senso di vicinanza geografica perché, in tal modo, si
cadrebbe nell’assurdità concettuale di una guerra scatenata in un piccolo
villaggio dell’entroterra francese, con riflessi su Roma e con navi affondate.
In questa continua sovrapposizione di straordinarie
coincidenze e profezie, e anche se la questione è estranea a Nostradamus, non
possiamo lasciarci sfuggire l’aspetto numerologico dell’alloggio di Ali Agca.
In base alle regole della Gematria, scorgiamo subito
l’equivalenza tra ISA (nome dell’albergo) e ‘981, anno dell’attentato. Il
numero della camera, altresì, è il 31, inverso del giorno dell’attentato (13).
Coincidenze, naturalmente. Il fatto è che cominciano ad essere troppe, per
poter essere considerate il frutto di semplici casualità statistiche. Non
dimentichiamo che tutto, attorno a Giovanni Paolo II, suona di presagi e
segnali misteriosi; non per altro l’ho definito “uomo delle profezie”.
Come si sa, è morto il 2/4/2005 alle ore 21.37. Non
c’è bisogno di dirlo: provate a sommare le cifre della data e le cifre
dell’orario della morte.
Per l’ultimo verso della quartina vi do appuntamento
per la prossima volta. Così come “Orgon” ci ha condotto sulle tracce
dell’attentatore, l’ultimo verso ci porterà sulle tracce “anagrafiche” di
Giovanni Paolo II.
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