Tecniche di Nostradamus

martedì 9 aprile 2013

V,62: L'uomo che sparò al Papa


Pres Orgon guerre, à Rome grand mal voir
 Guerra presso Orgon, a Roma si vedrà grande male,

Mantenendo, per Orgon, le osservazioni del precedente post, leggiamo nuovamente “prés” non come “vicino” ma come “quasi” o, più precisamente, come “pressoché”.

L’attentatore, Ali Agca, arriva all’aeroporto di Malpensa, in Italia, con un volo charter del 9 maggio 1981, proveniente da Palma de Majorca (Spagna). Si trasferisce poi a Roma dove prende alloggio all’hotel ISA di Via Cicerone, esibendo un passaporto falso.

(l’Unità del 14.5.1981)

Il passaporto è intestato a Faruk Osgun. OsGuN; “pressoché, simile a” OrGoN. Osgun è una parola che “assomiglia” a Orgon! Tre lettere su cinque (l’iniziale, la mediana e la finale) coincidono e l’assonanza tra le due parole è forte.

Ho faticato parecchio, prima di fare questa scoperta. “Orgon” mi appariva come un nome molto specifico, particolarmente intrigante.
Questa è una quartina superba: nella II,97 viene fotografato l’attentato; in questa, vengono messi a fuoco i dettagli. Non per niente ho definito l’insieme delle due come un film in 3D. Se ormai conosco lo stile di Nostradamus, la parola “Orgon” non poteva risolversi solo nell’indicazione del numero 13; troppo facile e al di sotto dello standard degli altri versi: le rocce di basalto, l’uomo dell’est, la “percezione” psicologica dell’attentato a Roma e, come vedremo nell’ultimo verso, “la sciagura sulla Chiesa” e perfino l’identificazione del Papa.

Doveva esserci dell’altro e così, cercando cercando, ho scoperto che c’era effettivamente dell’altro. Questa risultanza non  può essere attribuita al caso.
Un po’ come se vi dicessi che sotto uno degli angoli del tappeto del vostro salotto c’è una moneta da 2 euro. Se la moneta c’è veramente, allora siete autorizzati a pensare che esiste un presupposto “valido”, non casuale, sul quale si fonda la mia affermazione. Forse mi sono introdotto nottetempo e ce l’ho messa o forse l’ho intravista nel corso di una visita a casa vostra. Però non è un caso.
Le quartine, se correttamente lette, sono estremamente precise. Tutte! Sia quelle profetiche che quelle di struttura.

Orgon è un nome unico, il migliore che Nostradamus potesse trovare, perché gli permette di prendere tre piccioni con una fava:

-  dirottare l’attenzione sulla cittadina di Orgon, depistando completamente gli interpreti della profezia;
-   indicare il giorno dell’attentato;
-   fornire un indizio sull’attentatore.

Alle approssimazioni del secondo e del terzo punto, Nostradamus fa fronte con la parolina “prés”, che invita a non prendere alla lettera la parola “Orgon”. Non avrebbe alcun ruolo, altrimenti, quel “prés” che non può essere letto nel senso di vicinanza geografica perché, in tal modo, si cadrebbe nell’assurdità concettuale di una guerra scatenata in un piccolo villaggio dell’entroterra francese, con riflessi su Roma e con navi affondate.

In questa continua sovrapposizione di straordinarie coincidenze e profezie, e anche se la questione è estranea a Nostradamus, non possiamo lasciarci sfuggire l’aspetto numerologico dell’alloggio di Ali Agca.
In base alle regole della Gematria, scorgiamo subito l’equivalenza tra ISA (nome dell’albergo) e ‘981, anno dell’attentato. Il numero della camera, altresì, è il 31, inverso del giorno dell’attentato (13). Coincidenze, naturalmente. Il fatto è che cominciano ad essere troppe, per poter essere considerate il frutto di semplici casualità statistiche. Non dimentichiamo che tutto, attorno a Giovanni Paolo II, suona di presagi e segnali misteriosi; non per altro l’ho definito “uomo delle profezie”.
Come si sa, è morto il 2/4/2005 alle ore 21.37. Non c’è bisogno di dirlo: provate a sommare le cifre della data e le cifre dell’orario della morte. 

Per l’ultimo verso della quartina vi do appuntamento per la prossima volta. Così come “Orgon” ci ha condotto sulle tracce dell’attentatore, l’ultimo verso ci porterà sulle tracce “anagrafiche” di Giovanni Paolo II.

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