Come si può non vedere, nei versi della quartina
II,97 esaminata nel precedente articolo, il film che scorre davanti agli occhi
di Nostradamus e il suo inascoltabile grido di allarme? Egli è così colpito,
emotivamente, da decidere di andare oltre, mettendo la scena ancora più a
fuoco, con dei dettagli che identificano il Pontefice, il giorno e, forse,
perfino l’assassino. Per questo
aggiunge i versi della V,62:
Sangue sulle rocce si vedrà
piovere,
Sole a Oriente, Saturno a
Occidente:
Guerra presso Orgon, a Roma
si vedrà grande male,
Navi affondate e preso il
Tridentale.
Questa quartina non gode di molte interpretazioni.
“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, si dice. A me sembra
che, quando il gioco si fa duro, i dilettanti se la danno a gambe.
Nella mia nutritissima bibliografia su Nostradamus,
ho trovato solo due autori, non saprei dire se intrepidi o incoscienti, che si
cimentano con questi versi: Ramotti e De Fontbrune.
Il primo si limita a isolare le parole “Sol
Orient” e “Orgon”; tutto il resto è come se non esistesse. Secondo lui, “Sol Orient”
sarebbe il Sol Levante, il Giappone, che partecipa alla prima guerra mondiale;
“Orgon” si riferirebbe alla battaglia delle “Argonne”, in cui il corpo di
spedizione italiano subì gravi perdite.
Non riesco invece a sintetizzare quello che scrive
De Fontbrune e, perciò, lo trascrivo letteralmente:
Dal cielo si vedrà il sangue cadere sulle rocce. La
monarchia contro l’Oriente stabilirà l’epoca dell’Occidente, presso Orgon. Ci
sarà una guerra, a Roma si vedranno grandi mali. L’Inghilterra sarà presa e le
sue navi affondate.
Tranquilli! Non sono io ad aver scritto male e non
siete voi a non capire. Suggerisco di lasciar perdere e di proseguire con la
corretta lettura.
Se la quartina II,97 era un ammonimento, un grido di
dolore e di allarme, la V,62 è una rappresentazione dinamica di ciò che il
veggente vede in svolgimento, quasi come un testimone sulla scena del crimine.
Dall’ammonimento su ciò che succederà se il Papa si avvicinerà a Roma (“guardati
dall’avvicinarti”), Nostradamus passa ora alla visione sconsolata di ciò
che diventa inevitabile (“Sangue sulle rocce si vedrà piovere”). Poi,
quando tutto è compiuto, il tempo futuro del primo verso diventa participio passato: “navi affondate” e “preso il Tridentale”. C’è
solo mesta rassegnazione; una dolorosa presa d’atto di ciò che non si è potuto
impedire.
Nei prossimi post spiegherò tutto, parola per
parola.
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