Tecniche di Nostradamus

martedì 2 aprile 2013

V,62 - Anteprima


Come si può non vedere, nei versi della quartina II,97 esaminata nel precedente articolo, il film che scorre davanti agli occhi di Nostradamus e il suo inascoltabile grido di allarme? Egli è così colpito, emotivamente, da decidere di andare oltre, mettendo la scena ancora più a fuoco, con dei dettagli che identificano il Pontefice, il giorno e, forse, perfino l’assassino.  Per questo aggiunge i versi della V,62:


 Sangue sulle rocce si vedrà piovere,
Sole a Oriente, Saturno a Occidente:
Guerra presso Orgon, a Roma si vedrà grande male,
Navi affondate e preso il Tridentale.

Questa quartina non gode di molte interpretazioni. “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, si dice. A me sembra che, quando il gioco si fa duro, i dilettanti se la danno a gambe.
Nella mia nutritissima bibliografia su Nostradamus, ho trovato solo due autori, non saprei dire se intrepidi o incoscienti, che si cimentano con questi versi: Ramotti e De Fontbrune.
Il primo si limita a isolare le parole “Sol Orient” e “Orgon”; tutto il resto è come se non esistesse. Secondo lui, “Sol Orient” sarebbe il Sol Levante, il Giappone, che partecipa alla prima guerra mondiale; “Orgon” si riferirebbe alla battaglia delle “Argonne”, in cui il corpo di spedizione italiano subì gravi perdite.

Non riesco invece a sintetizzare quello che scrive De Fontbrune e, perciò, lo trascrivo letteralmente:

Dal cielo si vedrà il sangue cadere sulle rocce. La monarchia contro l’Oriente stabilirà l’epoca dell’Occidente, presso Orgon. Ci sarà una guerra, a Roma si vedranno grandi mali. L’Inghilterra sarà presa e le sue navi affondate.

Tranquilli! Non sono io ad aver scritto male e non siete voi a non capire. Suggerisco di lasciar perdere e di proseguire con la corretta lettura.

Se la quartina II,97 era un ammonimento, un grido di dolore e di allarme, la V,62 è una rappresentazione dinamica di ciò che il veggente vede in svolgimento, quasi come un testimone sulla scena del crimine. Dall’ammonimento su ciò che succederà se il Papa si avvicinerà a Roma (“guardati dall’avvicinarti”), Nostradamus passa ora alla visione sconsolata di ciò che diventa inevitabile (“Sangue sulle rocce si vedrà piovere”). Poi, quando tutto è compiuto, il tempo futuro del primo verso diventa participio passato: “navi affondate” e “preso il Tridentale”. C’è solo mesta rassegnazione; una dolorosa presa d’atto di ciò che non si è potuto impedire.

Nei prossimi post spiegherò tutto, parola per parola.


Nessun commento:

Posta un commento